Nella seconda metà del ’900, il medico, psicologo e psicanalista John Bowlby ha formulato la teoria dell’attaccamento, offrendo una cornice teorica fondamentale per comprendere quanto e come le cure ricevute dai bambini fin dai primi giorni di vita influenzino lo stile, l’attitudine e il modo con cui affronteranno la vita futura.
La teoria dell’attaccamento di Bowlby è utile per comprendere la natura delle relazioni umane, in particolare quelle tra bambini e le loro figure di attaccamento primario, ovvero madri, padri e tutti coloro che si occupano delle cure del bambino. La teoria si basa sul concetto che tutti i neonati abbiano il bisogno fondamentale di sviluppare una relazione stretta con il loro principale caregiver, e i bambini manifestano il loro attaccamento attraverso comportamenti come il sorriso, il pianto e il movimento.
Se la madre o il caregiver risponde in modo coerente e appropriato con comportamenti sensibili e reattivi, come la consolazione, gli abbracci e le carezze, il legame di attaccamento si rafforza e diventa sicuro. Al contrario, quando le risposte sono inconsistenti o insensibili, si forma un attaccamento insicuro.
Insegnare al bambino a “staccarsi” gradualmente dal genitore, avendo la certezza che potrà sempre tornare al suo porto sicuro, gli permetterà di sviluppare una sicurezza emotiva, fondamentale per esplorare il mondo e costruire relazioni solide.
Sigmund Freud trattò l’argomento del distacco madre-bambino nel suo scritto “Al di là del principio di piacere”, descrivendo il comportamento di suo nipote Ernst durante il gioco. Il bambino, all’età di 18 mesi, amava lanciare un rocchetto oltre il bordo del letto, facendolo scomparire e poi recuperandolo, mostrando appagamento e felicità. Secondo Freud, questo gioco rappresentava il capovolgimento attivo di un’esperienza dolorosa: il temporaneo allontanamento della madre.
Mary Ainsworth, psicologa canadese e collaboratrice di Bowlby, ha fornito alla teoria dell’attaccamento dati empirici e metodi di misurazione per convalidare le ipotesi di Bowlby. Ainsworth ha introdotto il concetto di “madre come base sicura” e quello di “organizzazioni dell’attaccamento” come indicatori della qualità della relazione bambino-madre.
Un bambino con un attaccamento sicuro ama profondamente l’adulto da cui viene amato, ma è anche capace di separarsene quando necessario. Amare significa anche imparare a lasciar andare.
Nei prossimi giorni vi parlerò di un medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva che ha trasformato la teoria dell’attaccamento di Bowlby in una tenera filastrocca.